La patologia tumorale benigna e maligna del volto e della regione orale- maxillo-facciale ha un’importanza fondamentale nell’ambito della specialità. Questo perché la corretta asportazione della neoplasia, soprattutto se maligna, può richiedere ampi interventi al cavo orale o al volto che devono poi essere ricostruiti in modo da garantire un adeguato recupero di forma e di funzione. Con l’acquisizione e lo sviluppo delle tecniche di microchirurgia con l’impiego dei lembi liberi osteo-mio-cutanei e gli innesti di osso, in certi casi, è possibile restituire al paziente un soddisfacente aspetto e un graduale ritorno alle normali relazioni di vita, lavoro e sociali.
Sedi anatomiche dei tumori dell’area orale e maxillo-facciale
- Base cranica anteriore
- Orbita e annessi oculo-palpebrali
- Regione nasale
- Fossa pterigomascellare
- Seni paranasali
- Mandibola e mascellare superiore
- Cute
Tutte le sedi del distretto maxillo-facciale possono essere coinvolte dalla patologia tumorale che viene suddivisa in benigna e maligna e può interessare i tessuti molli (cute, vasi, nervi e muscoli) e quelli duri (ossa). Le lesioni benigne dei tessuti molli possono comprendere: lesioni pigmentate, i nevi, angiomi, lipomi, miomi etc.
I tumori maligni appartengono ad una patologia che va affrontata in un Team che comprende tra gli altri: il Chirurgo Maxillo Facciale, l’Oncologo, il Chemioterapista il Radioterapista, l’Otorinolaringoiatra, il Microchirurgo, lo Psicologo, l’Odonto-Protesista, il Medico Riabilitatore-Fisiatra.
Anche i tessuti ossei dento-scheletrici di mandibola e mascellare sono interessati da neoplasie sia benigne che maligne. Tra le prime le forme più frequenti possono essere considerate le neoformazioni cistiche delle ossa mascellari (cisti odontogene, non odontogene, cheratocisti, ecc.) che hanno la caratteristica di espandersi progressivamente.
Il mascellare superiore e la mandibola possono essere sede di vari tipi di tumori, tra questi i tumori odontogeni e i tumori non odontogeni. I tumori odontogeni derivano dall’epitelio o dagli elementi mesenchimali o da entrambi di origine dalle varie strutture dentali. Le cause non sono note. Tra gli odontogeni ci sono: ameloblastoma, mixoma odontogenico, cementoma, cementoblastoma, fibroma cementificato, odontoma e altre forme. Tra i non odontogeni benigni: displasia fibrosa, fibroma ossificante, osteoma, chondroma, osteoma osteoide e altri tipi istologici.
L’ameloblastoma è una forma benigna delle ossa mascellari. Ha origine dagli ameloblasti, cellule deputate alla produzione dello smalto dentale. Nonostante sia un tumore benigno, può andare incontro a rapida crescita con invasività ed aggressività locale e nelle parti molli circostanti. Quindi è molto importante una esatta diagnosi istologica preventiva e una adeguata terapia chirurgica. Un’altra caratteristica dell’ameloblastoma è quella di recidivare molto spesso, se non asportato completamente.
La displasia fibrosa, inclusa tra le Malattie Rare, riguarda lo sviluppo delle ossa del volto. Ė una situazione benigna in cui si sviluppa tessuto fibroso anomalo al posto dell’osso normale. Può essere in un unico osso (forma monostotica) o in più ossa (forma poliostotica). Queste aree di tessuto fibroso, che crescono e si espandono, nel tempo possono indebolire l’osso causando fratture o deformazioni dell’osso stesso. Alcuni pazienti con displasia fibrosa hanno pochi o nessun sintomo. In altri casi, tuttavia la condizione è più grave. La displasia fibrosa può richiedere l’intervento chirurgico di varia tipologia in base all’estensione della malattia. Se le lesioni non causano sintomi può essere utile raccomandare l’osservazione e il monitoraggio per valutare la progressione della displasia fibrosa. Durante il periodo del follow-up è anche necessario eseguire indagini radiologiche di controllo e valutazioni cliniche periodiche.
Particolarmente aggressive sono le forme maligne tra cui ad l’adenocarcinoma dei mascellari, il condrosarcoma, l’osteosarcoma, il mieloma multiplo. Tra le forme maligne sono anche da considerare il carcinoma basocellulare, il carcinoma spinocellulare, il melanoma e altre forme istologiche. Tra le sedi maggiormente colpite vi sono le labbra, la lingua e tutta la mucosa del cavo orale, il mascellare, la base cranica. Inoltre vanno incluse forme rare ma estremamente maligne come il dermatofibrosarcoma, il carcinoma sebaceo e l’angiosarcoma.
Anche le ghiandole salivari, classicamente suddivise in maggiori (parotidi, sottomandibolari, sottolinguali) e minori (tutte quelle diffuse nella mucosa orale), possono essere sede di neoplasia. Tra le forme benigne si ricordano l’adenoma pleomorfo, il tumore di Whartin. Tra i tumori maligni: adenocarcinomi, carcinoma mucoepidermoidale, carcinoma adenoideo cistico. Tutte queste forme hanno necessità di trattamento individualizzato in base all’esame istologico. Oltre alla chirurgia può essere necessaria la chemioterapia e la radioterapia.