FERRARA. Non aveva più speranze, stava diventando cieco e poi sarebbe morto a 32 anni. Dall’ipofisi – misura un centimetro – nella testa era cresciuto senza sporgenze esterne un adenoma gigante (14 cm) che premeva contro il cervello e l’interno della faccia. Ora sta bene, ha già iniziato la rieducazione del linguaggio e aspira a una vita normale, al lavoro e ai figli finora negati dal destino. La moglie avrà suo marito.
E’ la storia di un insegnante marocchino, operato il 24 marzo dal prof. Luigi Clauser, dal neurochirurgo Michele Cavallo, dal rianimatore Roberto Zoppellari: in tutto 12 chirughi e 4 ferriste, più gli infermieri di sala guidati da Ornella Antoniolli. Diciotto ore sotto i ferri, 7 giorni addormentato in rianimazione, poi la degenza nel reparto di maxillo.
Il paziente è arrivato grazie alla Croce Rossa internazionale e alla Regione Emilia-Romagna. La mattina del 24 marzo i chirurghi maxillo facciali di Clauser hanno aperto il cranio e smontato il volto, aprendolo come un libro, tanto che per molte ore le parti della faccia sono rimaste attaccate solo ai muscoli e alla pelle. I neurochirghi hanno asportato l’adenoma – un tumore non maligno – in modo radicale con la neuronavigazione, sfiorando nervi, arterie, tronco encefalico. Poi i maxillo facciali hanno ricomposto la faccia, senza lasciare cicatrici visibili. Cinque anni fa, l’uomo era stato operato in Marocco, ma l’adenoma si era riformato. «Non era stato asportato completamente – spiega Clauser -. La differenza sta nel poter smontare e rimontare la faccia, tecnica che ho imparato dal mio maestro Curioni. E sta nel centro di eccellenza di Ferrara, un’equipe multidisciplinare: maxillo, neurochirurghi, neuroradiologi, audiologi, oculisti, rianimatori, endocrinologi. Con ottimi infermieri».
Fondamentale è stata anche la mediazione culturale. «Qui si parlano tutte le lingue del mondo» precisa il direttore sanitario Fabbri. E il rianimatore Zoppellari chiarisce: «Durante il coma, abbiamo interrotto la sedazione per capire la situazione neurologica. Il paziente si è svegliato e ha risposto nella lingua materna».
Di recente Clauser ha operato anche la badante rumena di 45 anni, presa a martellate dal figlio dell’uomo. «Mai vista una cosa del genere, aveva la mandibola frantumata in 15 pezzi» spiega il chirurgo.
Fonte: Gazzetta di Modena – Clicca qui per l’articolo completo