I problemi articolari mandibolari richiedono uno studio e un approccio multidisciplinare che prevede anche l’applicazione di un bite occlusale.
L’artropatia temporo-mandibolare è una malattia che comporta una limitazione della funzione dell’articolazione con riduzione della apertura della bocca e dolore.
Le disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare (ATM) sono di varia ezilogia. Includono difetti congeniti, anomalie di crescita, patologie degenerativo-infiammatorie, alterazioni dei tessuti molli intrarticolari, tumori, traumi, anchilosi, lussazioni croniche.Le strutture ossee dell’ATM sono costituite dal condilo mandibolare e dalla porzione articolare dell’osso temporale (fossa glenoidea ed eminenza articolare). I tessuti molli comprendono il menisco (o disco), i suoi legamenti e la zona bilaminare. Il menisco determina una separazione della cavità articolare in uno spazio superiore e uno inferiore che sono rivestiti dalla membrana sinoviale. In condizioni normali il menisco e il condilo mandibolare si muovono in avanti e in dietro in maniera sincronizzata. Le disfunzioni dell’articolazione si verificano quando uno o più fattori che agiscono sull’articolazione provocano un’alterazione del complesso meccanico che coordina la funzionalità articolare.
Le metodiche per immagine che rivestono un importante ruolo nella diagnosi delle patologie dell’ATM si possono così riassumere:
- Radiografia Standard: la radiografia panoramica a bocca aperta e bocca chiusa. In generale la radiografia è utile metodo di screening per individuare varie condizioni patologiche quali le anomalie congenite o acquisite e per una prima valutazione della la motilità articolare.
- Tomografia Computerizzata in varie proiezioni, a bocca aperta e bocca chiusa.
Le indicazioni sono: studiare le componenti ossee dell’ATM, valutare la posizione del disco e le sue dimensioni, la forma e la funzionalità in pazienti con sintomi che fanno sospettare lesioni interne; è inoltre utile per la valutazioni della patologia tumorale, anomalie congenite e di sviluppo.
3 Risonanza Magnetica,in varie proiezioni e bocca aperta e chiusa. L’esame ha il principale scopo di individuare le alterazioni dei tessuti molli che interessano l’ATM in pazienti sintomatici. È in grado di evidenziare sia le alterazioni intra- sia quelle extrarticolari. TC e RNM hanno oggi sostituito la stratigrafia
La terapia dei disturbi dell’ATM è multidisciplinare e comprende: il chirurgo maxillo facciale, l’odontoiatra, lo gnatologo, il protesista, l’ortodontista, il fisiatra e fisioterapista,il neurologo, l’ORL,a volte lo psicologo. In prima istanza vanno identificate le cause, segue la terapia.
Lo scopo della terapia è quello di: ridurre il dolore per quanto possibile, consentire una normale funzione mandibolare,ridurre la necessita’ di ricorrere a cure mediche, ripristino di un normale stile di vita.
In genere il primo approccio è con la farmacoterapia con anti infiammatori nn steroidei(FANS) usati soprattutto per il dolore. I miorilassanti e gli ansiolitici aiutano a diminuire lo stato ansioso e la tensione muscolare.In caso di problematiche occlusali, in genere il primo trattamento è con il bite, apparecchio ortopedico endorale da portare di notte e di giorno qualche ora. Il bite riposiziona la mandibola più anteriormente .In contemporanea si può iniziare il trattamento con fisioterapia e associare anche terapia medica farmacologica. Può essere indicato il lavaggio articolare, artrocentesi, lavaggio delle camere articolari con soluzione ringer lattato e iniezione di acido jaluronico. L’intervento è in genere in anestesia locale con eventuale sedazione. Può seguire trattamento ortodontico, in caso di presenza di malocclusione. Altri approcci e terapie sono indicati in base alle cause della malattia. L’artroscopia è un intervento chirurgico in anestesia generale con l’impiego di uno strumento a fibre ottiche, artroscopio. Consiste nella visualizzazione degli spazi intra articolari ( artroscopia diagnostica) e nella esecuzione di varie procedure chirurgiche(artroscopia operativa).La vera chirurgia dell’ATM è’ indicata in casi selezionati.
Il chirurgo maxillo facciale valuta il paziente con disturbi della articolazione e propone le terapie del caso clinico. Può anche indirizzare il paziente ad altro chirurgo qualora siano necessarie terapie che possono essere solamente eseguite in Centri altamente specializzati in questo tipo di disordini.