I denti in più (sovrannumerari)
In certi casi ci possono essere un numero di denti in più rispetto alla norma, o posizionati in modo anomalo (sovrannumerari o denti del giudizio inclusi). Possono inoltre essere associati a cisti dentali. Questi “denti in più” sono in genere inclusi nell’osso, per cui sono visibili solo tramite radiografia.
La chirurgia orale e maxillo-facciale si occupa anche della estrazione dei denti sovrannumerari, che se non rimossi possono dare origine a patologie come: ascessi, infezioni, infiammazioni, sintomatologie dolorose diffuse al cavo orale. Possono inoltre provocare danni ai denti adiacenti nell’arcata dentaria.
I denti del giudizio
Il dente del giudizio, o terzo molare, è uno dei denti molari presenti in ognuno dei quattro quadranti della dentatura umana. Occupando l’ultima e quindi più interna posizione nell’arco dentale, i denti del giudizio sono chiamati anche ottavi, che possono essere in inclusione ossea totale o parziale (disodontiasi).
Sono quindi in totale quattro: terzo molare inferiore, terzo molare superiore, rispettivamente a destra e a sinistra. Il termine dente del giudizio, presente in innumerevoli lingue (dal latino dens sapientiae), è dovuta al fatto che generalmente compaiono tra il 16º e il 25º anno di età.
Il dente del giudizio può determinare patologie come: cisti odontogene, infiammazioni, lesioni cariose, ascesso. Se cresce orizzontalmente anziché verticalmente, può provocare pressione sui denti vicini, danneggiandoli.
L’estrazione del dente del giudizio, in particolare quando in inclusione ossea totale o parziale con complicanze, è da programmare.
Cosa sono i denti inclusi
I denti inclusi sono quei denti che non sono usciti e sono rimasti coperti dalla gengiva o dall’osso, totalmente o parzialmente con radice formata completamente o in parte. Si tratta spesso di denti sovrannumerari o di denti del giudizio.
Sono diverse le cause che provocano l’inclusione dei denti. La principale è la mancanza di spazio nella bocca.
I fattori principali che determinano l’inclusione sono:
- presenza di denti in sovrannumero;
- la presenza di denti in errata posizione che ostacolano l’uscita di altri denti;
- la presenza di malformazioni genetiche congenite nelle arcate dentarie;
- specifiche patologie come nel caso di cisti;
- traumi come nel caso di una frattura;
- la permanenza di un dente deciduo calcificato nell’osso (anchilosato).
Cosa fare in caso di denti in più e di denti del giudizio inclusi
I denti con più frequente inclusione sono i denti sovrannumerari e i denti del giudizio (terzo molare superiore e inferiore). La soluzione migliore, in questo caso, è la loro estrazione.
Anche i canini possono presentare casi di inclusione: anche in questo caso si può procedere con l’estrazione, ma una volta rimosso, il dente può essere sostituito ricorrendo all’implantologia dentale o a un ponte tra i denti.
La chirurgia orale
La chirurgia orale, odontostomatologica e maxillo-facciale si occupa di queste patologie.
Il cavo orale è un’area di estrema importanza in stretto rapporto con tutte le strutture muscolari, nervose e scheletriche dell’estremo cefalico e anche dell’intera struttura corporea. Questa relazione fa sì che le patologie al cavo orale possano avere un riflesso su tutto l’apparato scheletrico-muscolare.
La chirurgia orale è un settore molto ampio il cui presupposto è quello di trattare chirurgicamente o con terapia medica patologie e malattie del cavo orale:
- denti in più (sovrannumerari);
- denti del giudizio;
- denti inclusi;
- processi alveolari;
- lesioni cistiche e non del mascellare o della mandibola;
- lesioni ossee (tipo torus palatino, torus mandibolare, neoformazioni di varia natura);
- lesioni traumatiche dentali
- ricostruzioni dentali;
- ricostruzioni di perdite di tessuto osseo con innesti autologhi o biomateriali (a cui segue l’implantologia);
- lesioni delle mucose orali e della lingua.
Diagnostica per immagini e radiografie
Le indagini per lo studio delle lesioni ossee, della posizione degli elementi dentari con strutture vicine, comprendono:
- l’imaging radiologico, tra cui la radiografia panoramica standard;
- in certi casi lo studio con Tomografia Computerizzata (TC scan);
- la TC Cone Beam che rispetto alla classica TC permette di ottenere immagini con una maggiore risoluzione e viene acquisita sottoponendo il paziente a una dose minore di radiazioni;
- il TC Dental Scan per lo studio particolare dello spessore osseo e dei rapporti con il nervo mandibolare, utile per i denti sovrannumerari, il dente del giudizio e per scopi pre-implantologici.
Tecniche e indicazioni alla chirurgia orale
L’apicectomia si esegue quando è possibile mantenere il dente togliendo parte della radice quando infetta.
Alcune lesioni delle mucose sono suscettibili di trattamento medico-farmacologico non chirurgico (es. lichen, pemfigo, glossiti di varia natura).
Per certi aspetti la chirurgia oro-maxillo-facciale comprende anche la chirurgia pre-implantologica e l’implantologia per sostituzione di elementi dentari mancanti. Comprende anche lo studio, la diagnosi e il trattamento del dolore facciale, in collaborazione con altri Specialisti.
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Per le cisti dei mascellari e dentali, riferimento capitolo Neoformazioni e neoplasie della regione orale e maxillo-facciale Cisti del cavo orale e dentali. Cisti dei mascellari.
La chirurgia orale e maxillo-facciale può oggi essere anche eseguita in sicurezza con strumenti mini-invasivi, il bisturi ad ultrasuoni con minimo traumatismo: PiezoSurgery (chirurgia ossea avanzata ad ultrasuoni).